Tutti i genitori sanno che è importante promuovere l’autonomia nei bambini: tuttavia, non sempre vengono messe in atto le strategie giuste.
In questo articolo ti spiego come aiutare i tuoi figli a diventare individui indipendenti!
Istinto dei genitori e autonomia nei bambini
Ti chiedo di riflettere su questo esempio. Tuo figlio sta cercando di allacciarsi le scarpe: ha appena imparato a farlo, è molto concentrato, ma non ci riesce. Come ti comporti?
L’istinto porta molti genitori a precipitarsi nell’aiutare il piccolo in difficoltà. Ma è il comportamento più funzionale per raggiungere il nostro obiettivo? Purtroppo no. In un momento di massima concentrazione per il bambino, l’intervento dell’adulto vanifica i suoi sforzi: cosa potrebbe pensare?
“Io non sono capace.”
“Senza mamma o papà non riesco a fare niente.”
“Non ci riuscirò mai.”
L’istinto del genitore lo porta, giustamente, ad intervenire in soccorso del figlio: tuttavia, non è sempre la soluzione più efficace in quanto così non si promuove l’autonomia del bambino, anzi, si alimenta la dipendenza dal genitore.
Cosa ti porta ad intervenire nelle azioni dei tuoi figli?
Spesso, le cause sono la fretta e la comodità: ad esempio, è molto più semplice vestire i bambini piuttosto che aspettare che lo facciano da soli e magari anche nel modo sbagliato. Sappiamo che ci sono dei momenti della giornata in cui è più difficile lasciarli lavorare con i loro tempi: quindi, scegli le situazioni o gli orari migliori per far sperimentare nuove abilità!
Inoltre, per un genitore è dura assistere ad un fallimento del proprio figlio: ecco perché si interviene con delle azioni o con dei consigli, per proteggerlo da emozioni negative come il dolore e la delusione.
Infine, e non so quanti lo ammetteranno, l’orgoglio per i progressi dei propri figli a volte si associa alla tristezza per la consapevolezza di non essere più indispensabili. Ricordo ancora quando il mio primogenito si addormentava tra le mie braccia: alcune sere impiegava tantissimo tempo ed era davvero faticoso, poi, improvvisamente, ha deciso che non voleva più essere cullato. Ne ero felice, tuttavia provavo una sorta di malinconia per la mancanza di quel momento tutto nostro con canzoncine e carezze.
Alcuni genitori accolgono queste emozioni contrastanti per poi proseguire nel cammino verso l’indipendenza. Altri, invece, hanno più difficoltà e, anche se inconsapevolmente, alimentano la dipendenza dei figli nei propri confronti.
Ora vediamo insieme alcune strategie per promuovere l’autonomia nei bambini.
Permettere ai bambini di scegliere
La possibilità di scelta è il primo importante segnale dell’autonomia: vuol dire decidere per se stessi e avere il controllo della propria vita.
Quando sono più piccoli si possono proporre due possibilità tra cui scegliere: ad esempio, decidere se indossare la maglia verde o gialla, se comprare una pizza con il pomodoro o senza.
Invece, se sono più grandi, può essere utile cercare insieme delle alternative accettabili attraverso un problem solving e poi lasciare la decisione finale a loro.
Mostrare rispetto per gli sforzi dei bambini
Come nell’esempio fatto all’inizio dell’articolo, per sviluppare l’autonomia nei bambini è indispensabile permettere loro di svolgere delle attività senza la nostra interferenza.
Se li vediamo in difficoltà, possiamo dare delle informazioni utili a risolvere il problema: ad esempio, se il bambino non riesce ad indossare la maglia potremmo dire “A volte può essere utile partire dalla testa e poi infilare le braccia nelle maniche”.
Formulando la frase in questo modo, il bambino non si sentirà incapace o inadeguato: accetterà il consiglio e proseguirà nel suo tentativo.
Aspettare prima di fornire delle risposte
Anche le domande possono essere una buona occasione per sviluppare l’autonomia nei bambini. Ad esempio, se chiedono “Perché devo andare a scuola?” si può provare a ragionare insieme per ascoltare il loro punto di vista e le loro ipotesi. In un secondo momento si potrà dare la propria risposta.
Si tratta di un buon esercizio mentale per allenare le abilità di ragionamento e promuovere l’indipendenza.
Incoraggiare la ricerca di risorse esterne
Talvolta può essere utile incoraggiare i figli a richiedere aiuto anche all’esterno del nucleo familiare. Ad esempio, il bambino che non riesce a svolgere un esercizio di matematica potrebbe chiedere spiegazioni all’amico più grande, oppure l’adolescente potrebbe consultare un dermatologo o il medico di famiglia per capire come trattare l’acne.
L’autonomia nei bambini si sviluppa anche mostrando che esiste una rete che circonda la famiglia e che può essere d’aiuto in caso di necessità.
Alimentare la speranza
I bambini amano fantasticare e progettare: inutile dire che si tratta di un ottimo esercizio cognitivo! Tuttavia, se l’adulto distrugge i loro sogni per prepararli ad una possibile delusione futura, la magia scompare.
È interessante approfondire i loro progetti, ragionare su come potrebbero realizzarli e permettere di impegnarsi in quello che possono attualmente concretizzare. In questo modo si mettono alla prova e sviluppano l’idea di poter lavorare per raggiungere i propri sogni.
Facciamo un esempio: il bambino dice “Voglio diventare un’astronauta!”. Immaginiamo due tipi di risposta:
- Genitore 1: “Sei sicuro? Poche persone riescono a fare gli astronauti, è molto difficile!” Cosa farà il bambino? Perderà l’entusiasmo e penserà di essere stupido per aver pensato una cosa del genere o che non potrà mai essere un astronauta perché è troppo difficile per le sue capacità.
- Genitore 2: “Ti piacerebbe fare l’astronauta? Parlamene un po’!” Cosa farà il bambino? Inizierà a parlare del suo progetto e di ciò che lo affascina dello spazio, poi potrebbe costruire una navicella di cartone o leggere libri sull’argomento. Di certo svolgerà una serie di attività che lo interessano e che lo aiuteranno a sviluppare un proprio progetto personale: magari diventerà davvero un astronauta in futuro, oppure cambierà idea ma porterà sempre con sé tutte le informazioni e le abilità che ha appreso e soprattutto la fiducia in se stesso!
Spero che questo articolo ti sia piaciuto! Se vuoi, puoi contattarmi qui.
Lisa Bellaspiga – Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
[Fonte Immagini: Pixabay]