Ogni genitore sa che gestire le emozioni nei bambini non è sempre facile. Con quelle positive ce la caviamo abbastanza bene, ma con le negative è tutto più complicato. Eppure, la competenza emotiva dei genitori è indispensabile per creare le fondamenta di una personalità vincente nei bambini e sviluppare quella che Goleman chiama intelligenza emotiva.

Per affrontare questo tema bisogna fare una premessa: il primo passo verso la comprensione delle emozioni nei bambini è l’ascolto. Come ho scritto in questo articolo, senza un vero ascolto, non possiamo connetterci davvero con l’altro, specie con i bambini. Ascoltare richiede tempo ed energia, ed ogni genitore sa quanta ne richiedano i figli!

Ascoltare i bambini

Caro genitore che stai leggendo, non so come si comportino i tuoi figli, ma il mio primogenito non fa altro che parlare, parlare e parlare. E tra poco inizierà anche la sorellina: ne vedremo delle belle! Perché sto scrivendo questo? Perché da psicologa voglio trasmetterti l’assoluta necessità di ascoltare sempre i figli: quando parlano, quando urlano, quando piangono o quando distruggono tutto. E da mamma voglio mostrarti tutta la mia comprensione perché so sulla mia pelle che non è così semplice come sembra. Che tu sia un genitore che lavora o che sta a casa con i bambini, crescere dei figli comporta un dispendio energetico, fisico e psichico, notevole. Ma se stai leggendo questo articolo è perché vuoi migliorarti e quindi non scoraggiarti e andiamo avanti!

Sono certa che almeno una volta, ti è capitato di vedere tuo figlio urlare senza motivo, comportarsi in maniera strana o volere qualcosa per poi buttarla e pensare: ma che cosa c’è che non va?? Ecco, probabilmente in quel momento nemmeno lui sa cosa non va e lo dimostra comportandosi in quel modo. Se quindi riusciamo a sintonizzarci con lui, e cioè ad ascoltarlo veramente, riusciremo a capire e a fargli capire cosa sta accadendo per poi aiutarlo a gestire le emozioni che prova.

A cosa serve comprendere le emozioni nei bambini

Ai bambini insegniamo tante cose: camminare, mangiare da soli, leggere, scrivere… e allora perché non dovremmo insegnare a riconoscere e gestire le emozioni? 

Quando provano un’emozione negativa, si possono sentire sopraffatti, in balia di qualcosa che li distrugge, ma avere un genitore che li sostiene e li aiuta a dare un nome a ciò che provano conferisce una grande rassicurazione. Come abbiamo visto in questo articolo, provare emozioni è assolutamente fisiologico ed è necessario che i bambini apprendano che fanno parte della loro vita e che possono imparare ad ascoltarle e a modulare le loro risposte comportamentali.

Se invece il genitore le ignora, le sminuisce o le deride, allora apprenderanno che è sbagliato provare certe emozioni e reagire in quel modo. Tuttavia, continueranno a sentirle in altre occasioni e magari ne avranno paura o penseranno di essere totalmente sbagliati: di certo non saranno in grado di gestirle adeguatamente.

Quindi, se gli adulti si impegnano a sostenere l’emotività dei bambini, li aiuteranno a sviluppare la capacità di autoregolazione, fondamentale nelle interazioni con gli altri. Con il tempo saranno così in grado di accogliere i propri sentimenti e modularli in maniera adeguata rispetto al contesto in cui si trovano.

Perché può essere difficile avere a che fare con le emozioni nei bambini

Per affrontare le emozioni nei bambini è necessario che l’adulto stesso sia in grado di comprendere e gestire le proprie emozioni. E non è così scontato saperlo fare! Questo dipende anche da cosa ha appreso dai propri genitori.

Fortunatamente, oggi c’è più attenzione al tema, ma in passato non era così: scarsa comunicazione, disciplina orientata solo all’obbedienza e non all’ascolto, una quasi nulla considerazione delle emozioni… non possiamo farne una colpa verso questo tipo di padri e madri, del resto anche loro hanno appreso dai propri genitori. Però ora possiamo riflettere su come ci approcciamo ai nostri figli e cercare di migliorarci per il loro e il nostro benessere.

La principale fonte di apprendimento è l’imitazione: i bambini imparano osservando gli adulti e riproponendo gli stessi comportamenti. Quindi avranno una maggiore capacità di gestire le emozioni se osserveranno e impareranno a farlo dai propri genitori. In questo modo, un adulto che è in grado di provare rabbia, mostrarla in maniera adeguata al contesto, rifletterci sopra per trovare una soluzione e tornare ad una situazione di tranquillità, sarà un ottimo esempio.

Comportamenti da evitare

Questi sono solo alcuni comportamenti che possono ostacolare lo sviluppo dell’intelligenza emotiva. Attraverso essi, si trasmette il messaggio che ciò che si prova non è abbastanza importante e si nega la possibilità di comprendere ed affrontare ciò che accade dentro ognuno di noi.

  • Pensare che le emozioni dei propri figli non siano importanti
  • Voler far scomparire in fretta le emozioni negative
  • Ridicolizzare le emozioni
  • Concentrarsi solo sul superamento delle emozioni e non sulla loro comprensione
  • Giudicare e criticare le manifestazioni emotive del bambino
  • Ignorare le emozioni del bambino in nome della buona educazione
  • Non aiutare il bambino a risolvere i problemi che generano le emozioni negative

Da dove puoi iniziare?

Il primo passo per affrontare le emozioni nei bambini è fare scorta di tanta pazienza, calore, ottimismo e dolcezza. Solo così si stabilisce un vero contatto emotivo.

È importante prendere sul serio tutte le emozioni: a volte, in un inadeguato paragone con i propri problemi personali, gli adulti sottovalutano ciò che provano i bambini. Invece, bisogna prestare attenzione a tutti i segnali, stabilire un contatto oculare e portarsi al loro stesso livello per provare a comprendere perché sono così arrabbiati o tristi, entrare nel loro mondo e far sentire la propria vicinanza. Sentirsi considerati e rispettati nella propria famiglia, favorisce un maggior successo nei rapporti d’amicizia e nelle prestazioni scolastiche.

Legittimare ogni emozione nei bambini aumenta la fiducia in se stessi. Spesso, di fronte ad un bambino spaventato, sentiamo dire dagli adulti “Non c’è niente di cui aver paura”: nonostante la buonafede di chi pronuncia queste parole per tranquillizzare, il messaggio che arriva al bambino è “tu sbagli”. Se il bambino prova paura, sicuramente c’è un motivo ed è giusto comprenderlo per poterlo affrontare. Se invece ogni volta che è spaventato gli adulti lo fanno sentire sbagliato, penserà di non potersi più fidare delle sue sensazioni e di se stesso.

Nonostante ogni genitore desidererebbe solo momenti di gioia per i propri figli, le situazioni in cui i bambini fanno esperienza di sentimenti negativi sono un terreno fertile per la loro crescita: non abbiate paura di sedervi con loro e cogliere l’occasione per fornire un buon insegnamento.

Cosa puoi fare quando un bambino esprime un’emozione?

  • Fermati ad ascoltarlo
  • Mostra empatia e trasmettigli il tuo affetto e la tua tranquillità
  • Aiutalo a dare un nome a ciò che sta provando
  • Offrigli il tuo sostegno e la tua guida per gestire l’emozione
  • Se ce n’è bisogno, contieni i comportamenti inappropiati e insegna delle modalità più adeguate per manifestare le emozioni
  • Trovate insieme un modo per risolvere il problema

In questo modo, i bambini imparano a fidarsi di se stessi e dei propri sentimenti, a regolare le proprie emozioni e a risolvere i problemi.

Spero di esserti stata utile! Se vuoi approfondire, contattami qui!

Lisa BellaspigaPsicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

[Fonte Immagini: Pixabay]

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